Consigli del dentista

Quando è necessario mettere le faccette dentali? Tutto quello che c’è da sapere, dai vantaggi ai costi

Cosa sono le faccette dentali?

Le faccette dentali, chiamate veneers, sono degli involucri in ceramica che vengono applicati sulla superficie esterna del dente.

Il loro scopo è quello di migliorare l’aspetto complessivo del sorriso, nascondendo eventuali lesioni o difetti, come per esempio:

  • colorazione;
  • posizione;
  • forma dei denti.

Quali sono i risultati che si possono ottenere con le faccette?

I risultati estetici che si possono ottenere grazie alle faccette in ceramica possono essere di diverso tipo:

  • denti più bianchi, anche rispetto a quelli ottenuti con sbiancamento dentale;
  • allineamento dentale;
  • omogeneità del colore e della superficie dello smalto;
  • correzioni degli spazi tra i denti;
  • dimensione dei denti proporzionata al proprio sorriso.

Quante sedute servono per applicare le faccette?

La situazione iniziale della nostra paziente

Generalmente per la creazione e applicazione delle faccette si impiegano quattro sedute.

Nella prima si fotografano i denti, si fanno le radiografie e si rilevano le impronte preliminari che serviranno per studiare il caso e valutare la soluzione estetica migliore.

Nella seconda seduta ci si occupa delle prove estetiche, ossia il mock-up che permette di stabilire insieme al paziente l’estetica che si vuole ottenere con le faccette definitive. In questa fase si stabilisce se apportare modifiche, come accorciare o allungare le faccette, che vengono subito sistemate. Quando si è soddisfatti del risultato, il mock-up viene rimosso e la seduta è conclusa.

Nella terza seduta i denti vengono preparati, viene fatta l’impronta e vengono cementate le faccette dentali provvisorie in resina, preparate in precedenza.

Nel giro di 10/15 giorni, l’odontotecnico realizza le faccette definitive in ceramica che nell’ultima seduta vengono cementificate ai denti, dopo aver rimosso quelle provvisorie.

 

Sei interessato a saperne di più? Contattaci per un consulto.

In alternativa guarda il caso completo della nostra paziente e scopri gli incredibili risultati ottenuti.

Problemi legati alle faccette dentali

In alcuni casi possono verificarsi delle controindicazioni nell’applicazione delle faccette estetiche.

Vediamone alcune insieme alcune:

  • Irregolarità del colore: il colore finale delle faccette dipende da diversi fattori che vanno dalla tonalità della protesi al colore del dente sottostante, fino a quello della sostanza adesiva utilizzata per fissarle. Per questo è necessario affidarsi a personale qualificato che sarà in grado di valutare in maniera corretta i tre fattori e trovare la soluzione più adatta al tuo caso.
  • Mal posizionamento: se le faccette non vengono posizionate correttamente, i denti, a lungo andare, rischiano di scheggiarsi. Inoltre, se le protesi presentano dei bordi ruvidi, potrebbero compromettere l’igiene orale quotidiana e portare all’irritazione delle gengive.
  • Sensibilità dentale: per applicare le faccette, è necessario rimuovere una certa quantità di smalto dalla superficie dei denti e questo potrebbe contribuire a renderli molto sensibili, in seguito all’applicazione delle faccette, rendendo fastidioso il contatto con alimenti e bevande fredde o calde. Inoltre, rimuovere una quantità eccessiva di smalto potrebbe danneggiare e far morire la polpa dei denti.
  • Bruxismo o serramento: se si soffre di queste condizioni, ossia digrignamento e serramento dei denti, è sconsigliato indossare le faccette o si rischierebbe con il tempo di danneggiarle, creando microfratture e scheggiature.

Le faccette dentali possono staccarsi?

L’applicazione delle faccette dentali deve essere eseguita da personale qualificato che sia in grado di cementificarle ai denti nella maniera corretta, utilizzando i migliori materiali adesivi, così che non si verifichi il rischio che si stacchino.

Quando ci si rivolge a uno studio dentistico professionale, generalmente le faccette sono solide e resistenti. Tuttavia, alcuni comportamenti del paziente possono rischiare di compromettere le faccette, fino a danneggiarle o farle staccare. Se si digrignano i denti o si mordono unghie o si addentano cibi molto duri, c’è la possibilità di generare una pressione eccessiva sulle protesi e una conseguente rottura o scollatura e caduta della faccetta.

Sbiancamento e faccette dentali

Lo sbiancamento dentale può portare ottimi risultati, ma oltre un certo colore iniziale non si può andare. Inoltre, è necessario sottoporsi nel tempo a più sedute per mantenere lo stesso livello di bianco, perché alcuni alimenti compromettono il colore dei denti.

Le faccette dentali, invece, consentono di ottenere un colore più bianco di quello che si potrebbe mai raggiungere con lo sbiancamento. Inoltre, la ceramica è un materiale che riesce a mantenere il proprio colore praticamente invariabile nel tempo, perché meno compromessa a cambi di tonalità.

Quanto durano le faccette dentali?

faccette-dentali-prima-dopo-02
I risultati raggiunti su una giovane paziente

Le faccette dentali sono una soluzione duratura nel tempo, ma necessitano di cura, igiene quotidiana e una periodica pulizia professionale in studio.

Dunque, perché le faccette si mantengano a lungo, sono necessari tre requisiti fondamentali:

  • cura del paziente;
  • qualità dei materiali utilizzati;
  • professionalità dell’odontoiatra.

Quali sono i costi delle faccette dentali?

Il costo delle faccette dipende dal numero di denti coinvolto e dalla problematica del paziente, dunque varia da caso a caso.

Sei interessato alle faccette dentali e stai cercando un dentista nella zona di Salerno? Contattaci e fisseremo un appuntamento.

CTA per con link alla pagina contatti

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Consigli del dentista

Apparecchi odontoiatrici per adulti. Non è mai troppo tardi per sorridere

Chi ha detto che l’apparecchio può essere indossato solo da bambini e adolescenti? Oggi esistono moltissime soluzioni tra le quali scegliere per il trattamento odontoiatrico in età adulta.

Approfondiamo insieme questa tematica.

Non solo bambini e adolescenti

L’apparecchio ai denti non è uno strumento utile solo per la cura dei più piccoli. Siamo soliti pensare che si possa indossare unicamente nell’infanzia o nell’adolescenza, ma in realtà il numero di adulti che scelgono di sottoporsi a trattamenti odontoiatrici, ottenendo ottimi risultati, sono sempre di più.

Possiamo dividere i pazienti adulti in due categorie:

  • coloro che non hanno potuto ricorrere prima a trattamenti di ortodonzia, la maggior parte delle volte per mancanza di fondi per investire sul proprio sorriso;
  • coloro che, pur avendo portato l’apparecchio in passato, hanno nuovamente i denti disallineati, per una recidiva dovuta probabilmente al mancato utilizzo di un apparecchio di contenzione al termine del trattamento.

Non solo estetica: problemi respiratori e apnea

L’ortodonzia nell’età adulta non riguarda solo l’aspetto estetico. Infatti, i denti mal posizionati possono essere responsabili di problematiche di vario genere, come:

  • apnea durante il sonno;
  • problemi respiratori;
  • male a schiena e collo;
  • mal di testa;
  • cattiva digestione;
  • problemi di pronuncia;
  • perdita dei denti.

Avere denti allineati, dunque, non è solo un fattore estetico, ma dona numerosi benefici alla salute del proprio corpo. Inoltre, avere un sorriso bello e sano può contribuire ad accrescere l’autostima. La sicurezza che scaturisce dall’avere dei bei denti, permette di avere maggiori relazioni sociali e di vivere con maggior serenità.

Durata del trattamento in età adulta

Da adulti l’ortodonzia può dare buoni risultati, anche se, con l’avanzare dell’età, la mobilità dei denti si riduce e di conseguenza il loro spostamento richiede tempi più lunghi e, in seguito al trattamento, l’uso di un apparecchio mobile di contenzione, per mantenere il risultato ottenuto.

L’apparecchio fa più male da adulti?

Non c’è alcuna differenziazione di età su questo punto: l’apparecchio ai denti non provoca alcun dolore né quando si mette né quando si toglie. Può creare, in seguito alla sua applicazione, una sensazione di indolenzimento ai denti e un fastidio per la presenza di un “corpo estraneo” nella cavità orale. Per evitare di stimolare troppo i denti in quei giorni, si consiglia di mangiare cibi morbidi o liquidi. Se, tuttavia, il dolore persiste dopo una settimana, si consiglia di fissare una visita di controllo con il proprio dentista.

 

Vuoi fissare una seduta per valutare il tuo caso? Non esitare a contattarci,

Tipologie di apparecchio per adulti

Gli apparecchi per adulti possono intervenire su diverse problematiche, come:

  • disallineamento;
  • sovrapposizione dei denti;
  • overjet e overbite;
  • morso incrociato anteriore o posteriore;
  • denti troppo distanti.

Esistono diverse opzioni per un trattamento odontoiatrico in età adulta tra le quali scegliere. A seconda del caso e delle preferenze, si può optare per una tipologia o per un’altra, trovando la soluzione migliore per le proprie esigenze.

Vediamo insieme alcune di esse.

Apparecchio in metallo

apparecchio per denti in metalloL’apparecchio in metallo è il più comune tra bambini e adolescenti, ma anche molti adulti decidono di utilizzarlo. Nel tempo questa tipologia di apparecchio ha fatto grandi progressi, diventando più discreta e meno fastidiosa. Prevede l’applicazione sulla superficie dei denti, tramite una resina adesiva, di piccole placche, dette brackets, collegate tra loro grazie a un arco metallico. In genere ogni 4 settimane l’odontoiatra visita il paziente e stabilisce se modificare l’arco, così che vi sia sempre la giusta pressione per allineare i denti.

 

 

Apparecchio in ceramica e trasparenti

L’apparecchio in ceramica e trasparente funziona esattamente come quello in metallo, la differenza sta i brackets: nel primo caso sono in ceramica e imitano il colore dello smalto dei denti, così da essere meno evidenti. Nel secondo caso sono fatte di resina e si adattano a tutti i colori di smalto per un risultato più estetico. Tuttavia, c’è il rischio che ingialliscano a causa dell’uso di alcune bevande e cibi: vino, caffè, tè, curry e altri. Inoltre, risultano più fragili ed è necessario fare attenzione con alimenti particolarmente duri.

Apparecchio linguale

L’apparecchio linguale prevede che i brackets in metallo vengano applicati sulla superficie interna dei denti. L’arco ortodontico è anch’esso metallico. Questo fa sì che l’apparecchio sia completamente nascosto, a meno che non si guardi all’interno della bocca. Funziona esattamente allo stesso modo dell’apparecchio tradizionale. Tuttavia, per adattarsi a questa tipologia di apparecchio è necessario più tempo e, inoltre, pulirlo è più difficile, proprio per la posizione in cui si trova.

Apparecchio invisibile: invisalign

apparecchio invisalign

L’apparecchio invisibile è tra le opzioni preferite in età adulta, proprio perché risulta molto discreto. Questo trattamento rientra nell’ambito dell’ortodonzia invisibile, una tecnica di ortodonzia estetica che si avvale di mascherine trasparenti, in grado di allineare progressivamente i denti. Invisalign garantisce risultati professionali ad alto livello utilizzando aligner trasparenti rimovibili, che agiscono in modo graduale per migliorare l’estetica del sorriso. L’efficacia di questo metodo è pari a quella di un tradizionale apparecchio, quando è possibile usufruirne, infatti in alcuni casi non è possibile utilizzarlo.

Vuoi saperne di più? Leggi: Invisalign funziona. Ecco le risposte ai tuoi dubbi.

 

Prezzi degli apparecchi per adulti

Il costo di un apparecchio ai denti dipende da diversi fattori: dal tipo di apparecchio utilizzato, dal materiale, dal grado di complessità del problema che bisogna correggere e da tanti altri fattori. Le variabili dipendono, dunque, da caso a caso e così il prezzo.

Per maggiori informazioni e per un consulto, non esitare a contattarci, valuteremo insieme la soluzione più adatta alle tue esigenze.

CTA per con link alla pagina contatti

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Consigli del dentista

Parodontite apicale acuta, come si cura?

La parodontite apicale acuta è una reazione infiammatoria che si verifica nelle ossa mascellari dei tessuti periapicali del dente a seguito di uno stimolo irritativo all’interno del sistema canalare ed è provocata dalla presenza di batteri attivi.

La parodontite apicale si distingue da quella classica in quanto la sua origine è endodontica, ossia si verifica all’interno di quello spazio che contiene la polpa dentaria, costituita da componente cellulare, vasi e nervi. Il termine apicale significa “relativo all’apice”, ossia quando l’infiammazione si verifica intorno alla punta (all’apice) della radice del dente.

Quali sono le cause della parodontite apicale?

Le cause che portano allo sviluppo della parodontite possono essere ricondotte, innanzitutto, a infezioni batteriche, responsabili della progressiva distruzione del parodonto.

Generalmente la placca è tra le prime cause della parodontite. Infatti, placca e tartaro, rimanendo sui denti, causano significativi danni e facilitano il processo di sviluppo di questa patologia.

Altre cause secondarie possono essere: difese immunitarie basse, malnutrizione, scarsa igiene dentale, denti storti, tabagismo, traumi, microtraumi, otturazioni o tecniche endodontiche inadeguate.

Quali sono i sintomi della parodontite apicale acuta?

La parodontite apicale acuta provoca dolore e fastidio durante la masticazione o quando si lavano i denti. Tra i principali sintomi della parodontite ci sono:

  • gengive rosse e doloranti;
  • aumento di spazio tra i denti provocato da una diminuzione di stabilità dentaria;
  • pus e ascessi parodontali;
  • sanguinamento;
  • alitosi;
  • denti mobili;
  • perdita dei denti.

Ti sembra di avere uno o alcuni di questi sintomi? Contattaci per una visita e valuteremo insieme il tuo caso.

Quali sono le differenze tra parodontite acuta e cronica?

La parodontite cronica è un’infiammazione cronica dei tessuti parodontali, focalizzata sempre all’apice, che, in casi estremi, si può irradiare al resto del parodonto. A differenza di quella acuta, l’infiammazione cronica può essere asintomatica e questo contribuisce a dar modo all’infezione di progredire, diventando nel tempo responsabile della graduale perdita delle ossa e dei tessuti molli che circondano i denti. I responsabili di tale patologia sono i batteri, che determinano la morte della polpa dentale.

Qual è la cura per la parodontite apicale?

Il trattamento endodontico è uno dei rimedi considerati più efficaci per salvare il dente ed eliminare l’infezione. Questa terapia viene eseguita rimuovendo la polpa infiammata fino alle radici. I canali vengono poi disinfettati, sagomati e riempiti di materiale di sostegno.

Spesso questo trattamento è associato anche alla devitalizzazione del dente, così da riuscire a eliminare in maniera definitiva la parodontite.

Dopo questa terapia, i sintomi spariscono e la lesione ossea si riassorbe fisiologicamente e lentamente.

CTA per con link alla pagina contatti

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Consigli del dentista

Radiofrequenza per eliminare le rughe: quanto è efficace?

Prima di parlare dell’efficacia di questa tecnica è bene fare una breve premessa su cosa sia la radiofrequenza: si tratta di un trattamento non invasivo di medicina estetica. Questa tecnica sfrutta l’emissione di onde elettromagnetiche che attraversano l’epidermide e il derma, generando energia termica (calore), che modifica il rilassamento cutaneo.

Per eseguirlo si utilizza un innovativo macchinario costituito da un manipolo che viene passato sulla pelle delle zone da trattare, dove precedentemente è stata applicata una crema conduttrice, che consenta il passaggio uniforme della corrente elettromagnetica ad alte frequenze.

Ma vediamo nel dettaglio di cosa si occupa.

Radiofrequenza per rughe del viso, rughe naso labiali, rughe glabellari, rughe decolté e altro

La radiofrequenza è un particolare trattamento in grado di modellare in maniera significativa le zone trattate, esercitando un’azione antirughe che dona da subito alla pelle un aspetto visibilmente più disteso, compatto e ringiovanito.

Questa tecnica è consigliata per combattere tutti gli inestetismi della pelle che appaiono sul viso con l’avanzare del tempo, come le rughe dovute all’età o le rughe attiniche, dovute ai raggi ultravioletti. Infatti, consente di contrarre le fibre presenti nel collagene, ottenendo un bio-lifting immediato, che migliora nel tempo.

La radiofrequenza antirughe è particolarmente indicata per il trattamento di particolari zone:

  • rughe non molto profonde e solchi cutanei di vario tipo, ptosi palpebrale e delle pieghe laterali (zampe di gallina), solchi naso-labiali, rughe periorali e nasogeniene, linea mandibolare;
  • rilassamento della pelle del viso con conseguente perdita della sua forma e dei suoi contorni.
  • lassità cutanea al di sotto del mento, delle guance e delle sopracciglia;
  • acne attiva;
  • rughe del décolleté.

Meglio radiofrequenza o ossigenoterapia per il ringiovanimento del viso?

Il trattamento di ossigenoterapia prevede un’infusione sul viso di ossigeno puro al 98% in forma iperbarica, ossia a una pressione superiore a quella ambientale, così da riuscire a raggiungere gli strati più profondi del derma. Allo stesso tempo stimola l’epidermide che produce collagene ed elastina in maggiori quantità. Dunque, questo trattamento purifica e rigenera la pelle.

Questa tecnica, tuttavia, anche se non ha effetti collaterali o controindicazioni, è molto limitata rispetto alla radiofrequenza. Ha bisogno di essere associata ad altri trattamenti per avere dei risultati evidenti e rendere la pelle subito più luminosa, distesa e migliorare la texture della cute.

 

Vuoi prenotare un appuntamento per avere un parere sul tuo caso? Non esitare a contattarci.

Quali controindicazioni può avere la radiofrequenza?

La radiofrequenza è un trattamento per nulla invasivo, ma in alcuni casi, seppur rari, potrebbero verificarsi delle controindicazioni, come una alterata sensibilità in corrispondenza delle aree trattate. Inoltre, questo trattamento non assicura un risultato definitivo, ma è necessario sottoporsi periodicamente a nuovi cicli per mantenere un effetto nel tempo.

Nei soggetti con pelli più spesse e poco curate, disidratate ed esposte ai raggi solari per lungo tempo durante l’arco dell’anno, il risultato estetico potrebbe non essere quello desiderato.

Efficacia del trattamento di radiofrequenza

La radiofrequenza è un trattamento indolore e non invasivo che non danneggia i follicoli piliferi né provoca discromie, è adatto ad ogni tipo di pelle e può essere effettuato in ogni momento dell’anno.

I risultati della radiofrequenza in alcuni casi sono evidenti già dopo poche sedute. I pazienti riscontrano dei cambiamenti nella propria pelle, che appare più compatta, tesa e luminosa.

In questo trattamento il miglioramento della pelle è sempre garantito

Durata degli effetti della radiofrequenza nel tempo.

Questo tipo di trattamento, come anticipato sopra, non assicura un effetto definitivo. Per ottenere risultati duraturi nel tempo, si consiglia di seguire un iter terapeutico completo di 15 sedute, con una frequenza di una al mese, per consentire la naturale rigenerazione dei fibroblasti e la conseguente produzione di collagene.

L’apice degli effetti della radiofrequenza si raggiunge dopo quattro/sei mesi dal trattamento, per arrivare al suo massimo effetto ottenuto dopo 15 mesi.

Sei interessato a questo trattamento? Contattaci e fisseremo un appuntamento.

CTA per con link alla pagina contatti

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Consigli del dentista

Invisalign funziona. Ecco le risposte ai tuoi dubbi

È possibile avere un sorriso perfetto senza ricorrere al tradizionale apparecchio?

Il metodo Invisalign è la soluzione, ma c’è ancora una certa diffidenza sul suo effettivo funzionamento.

Oggi vogliamo rispondere ad alcuni dei dubbi più ricorrenti.

È un metodo efficace?

Il metodo Invisalign è un trattamento innovativo che permette di ottenere, nel modo più semplice e meno evidente possibile, denti allineati, senza il fastidio di indossare il classico apparecchio. Nata venti anni fa, si tratta di una tecnica ormai consolidata.

Questo trattamento rientra nell’ambito dell’ortodonzia invisibile, una tecnica di ortodonzia estetica che si avvale di mascherine trasparenti, in grado di allineare progressivamente i denti.

Invisalign garantisce risultati professionali ad alto livello utilizzando aligner trasparenti rimovibili, che agiscono in modo graduale ed efficace per migliorare l’estetica del sorriso.

L’efficacia di questo metodo è pari a quella di un tradizionale apparecchio, quando è possibile usufruirne, infatti in alcuni casi non è possibile utilizzarla.

L’età conta?

Invisalign è un trattamento consigliato per adulti e ragazzi. Prima di intervenire, ogni caso è studiato con attenzione per stabilire tutti i passaggi e i risultati previsti, specie in caso di soggetti in fase di crescita, attraverso l’uso di immagini 3D, acquisite dall’innovativo scanner iTero Element. In questo modo verrà creato un piano di trattamento Invisalign personalizzato.

Questa metodo è apprezzato anche dagli adulti, che spesso sono preoccupati di dover cambiare le proprie abitudini. Non solo le mascherine non hanno un impatto visivo sul proprio sorriso, come lo ha un tradizionale apparecchio, ma possono essere rimosse prima di ogni pasto, così da poter mangiare serenamente e da mantenere una perfetta igiene orale.

Invisalign o apparecchio fisso?

La decisione su quale dei due metodi scegliere dipende unicamente dal proprio caso specifico, infatti, in determinate situazioni Invisalign non può essere utilizzato o necessita di essere affiancato anche ad altri dispositivi.

Vediamo alcuni di questi casi:

  • morso incrociato bilaterale grave: gli allineatori trasparenti non sono in grado si risolvere questa problematica, ma sarà necessario prima l’uso di un espansore palatale;
  • denti molto sporgenti: quando la mandibola inferiore è più corta della mascella. In questo caso, è necessario prima intervenire estraendo alcuni denti e poi utilizzando Invisalign, potenziato da miniviti che aiutano a chiudere gli spazi estrattivi;
  • malocclusioni molto accentuate: le mascherine non sono sufficienti per risolvere il problema, ma devono essere associato a un trattamento chirurgico e, in seguito, all’uso di altri dispositivi.

 

Vuoi scoprire se puoi usufruire di questo innovativo trattamento? Contattaci per un appuntamento e valuteremo il tuo caso.

Quali sono i vantaggi dell’Invisalign?

I vantaggi del metodo Invisalign sono diversi, ma vediamo insieme i principali:

  • una migliore igiene orale: a differenza dell’apparecchio tradizionale, le mascherine possono essere tolte per la pulizia dei denti, così da poter lavare accuratamente ogni zona e utilizzare il filo interdentale senza problemi;
  • nessuna limitazione alimentare:non è necessario cambiare le proprie abitudini alimentari, ma basta togliere le mascherine per consumare i propri pasti;
  • progressi sorprendenti: i cambiamenti del proprio sorriso si notano velocemente;
  • niente irritazioni: non essendo presenti ganci o altri elementi metallici, le mucose non rischieranno di irritarsi;
  • trasparenza: l’imbarazzo e il disagio per l’uso dell’apparecchio è ridotto al minimo, in quanto le mascherine sono trasparenti e non evidenti.

Qual è la durata del trattamento?

La durata del trattamento varia da caso a caso e dipende da diversi fattori:

  • complessità del caso;
  • collaborazione del paziente e risposta al trattamento;
  • risultato che si vuole raggiungere.

Bisogna sottolineare che per il funzionamento di Invisalign è fondamentale l’impiego quotidiano delle mascherine da parte del paziente.

È necessario, infatti, indossare le mascherine trasparenti dalle 20 alle 22 ore al giorno, in modo continuo e senza interruzioni, altrimenti il rischio è che i denti tendano a ritornare nella posizione originaria o addirittura a non spostarsi.

Gli allineatori (le mascherine) possono essere rimossi quando si mangia e beve e quando si lavano i denti e si usa il filo interdentale.

In questo caso l’azione rapida di Invisalign avrà effetto e si potranno notare risultati già dopo soli sei mesi.

Qual è il costo di Invisalign?

Il costo del trattamento Invisalign varia a seconda del caso e delle tue esigenze specifiche del paziente. La durata del trattamento e la correzione desiderata sono altre variabili che bisogna considerare.

Vuoi scoprire la soluzione su misura per te e avere un’anticipazione di quelli che potrebbero essere i risultati e i benefici in seguito a questo trattamento? Non esitare a contattarci, valuteremo insieme la soluzione più adatta alle tue esigenze.

CTA per con link alla pagina contatti

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Consigli del dentista

Tartaro: perché si forma e quali sono i rimedi

Per denti e gengive in salute, avere un’igiene orale quotidiana è fondamentale. È necessario lavarsi i denti almeno tre volte al giorno, ossia dopo ogni pasto, per far sì che non si verifichino problemi connessi alla presenza di germi o alla formazione di placca. Quando si trascura la propria igiene orale, a causa di un processo di calcificazione, possono crearsi depositi di tartaro sui denti che, da una parte, rovinano l’estetica dei denti e, dall’altra, possono portare a conseguenze più o meno dannose per la salute della propria bocca.

Ma esattamente cos’è il tartaro? Vediamolo insieme.

Cos’è il tartaro?

Il tartaro è un insieme di depositi minerali che si attaccano fortemente ai denti. Si tratta della mineralizzazione della placca batterica. Infatti, se quest’ultima non viene rimossa con una corretta igiene orale, si calcifica, trasformandosi in tartaro.

Il suo colore va dal bianco al giallo, dal marrone fino al nero e può variare con il tempo e a seconda delle sostante di cui si fa uso, come il fumo. È necessario rimuovere il tartaro dai denti, per evitare che si verifichi un’infiammazione delle gengive che può mettere in pericolo la salute stessa dei denti.

Formazione del tartaro

Il biofilm batterico, un aggregato di microrganismi costituito da proteine, polisaccaridi e altri materiali normalmente presenti nel cavo orale, aderisce alla superficie dei denti e ha l’aspetto di una patina incolore, la cosiddetta placca dentale o batterica. Se non la si rimuove con l’igiene dentale domestica entro un arco di tempo che va dalle dodici alle diciotto ore, la placca si associa a sali calcarei e fosfati presenti nella saliva e si calcifica, formando depositi di tartaro. In risposta all’attacco batterico, la gengiva si gonfia e si ritrae dal dente, provocando un’infiammazione più o meno grave.

Una pulizia corretta e quotidiana del cavo orale può ridurre la quantità di placca presente sui denti, tuttavia esistono zone difficili da raggiungere e da pulire e per questo è necessaria una pulizia dentale professionale almeno ogni sei mesi.

 

Vuoi sottoporti a una seduta di igiene orale? Contattaci per fissare un appuntamento.

Tartaro sovragengivale e sottogengivale

Esistono due tipologie differenti di tartaro dentale:

  • sopragengivale o sovragengivale: si trova sulla parte esterna dei denti e si forma in breve tempo. Ha l’aspetto di incrostazioni porose sul dente di colore bianco o giallo;
  • sottogengivale o subgengivale: si trova all’interno delle tasche parodontali, ha un colore rossiccio, a causa di piccole emorragie gengivali, ed è molto difficile da rimuovere.

Il tartaro sottogengivale non è facilmente visibile, ma è molto pericoloso in quanto può provocare alcuni disturbi o malattie, come per esempio la parodontite. Si tratta, infatti, di depositi di batteri che possono essere tossici per i tessuti molli. Inoltre, questa tipologia di tartaro è spesso responsabile dell’alitosi e della formazione di carie.

Prevenire la formazione del tartaro: igiene quotidiana e cibi da evitare

La presenza di tartaro può generare sensibilità dentale, per questo è necessaria un’igiene orale quotidiana che consenta di prevenire la formazione del tartaro.

Come per ogni patologia dentale o gengivale, le norme igieniche da seguire sono sempre le stesse, ma rivediamole insieme:

  • lavare i denti dopo ogni pasto: questo permetterà di rimuovere i residui di cibo evitando la formazione di placca e successivamente di tartaro;
  • usare spazzolino e dentifricio di buona qualità;
  • utilizzare il filo interdentale o lo scovolino almeno una volta al giorno: è molto facile, infatti, che nei piccoli spazi tra i denti, dove lo spazzolino non arriva, si depositino residui di cibo e, di conseguenza, che si sviluppino in quelle aree i batteri responsabili della formazione della placca batterica;
  • ridurre l’uso di cibi che favoriscono la produzione della placca: dolci, caramelle e bevande zuccherate.

Come eliminare il tartaro dai denti: ablazione del tartaro

La pulizia quotidiana dei denti, come abbiamo spiegato sopra, può prevenire la formazione del tartaro, tuttavia, una volta che si è formato, non può essere rimosso con un normale spazzolino da denti. Sarà necessario rivolgersi al proprio dentista per una procedura definita ablazione del tartaro o detartrasi, che può essere eseguita da un dentista o da un igienista dentale tramite l’uso di strumenti particolari, definiti appunto ablatori. Questi specifici strumenti utilizzano degli ultrasuoni che, tramite la produzione di vibrazioni, riescono a staccare le concentrazioni calcaree dai denti.

In alcuni casi, come la rimozione del tartaro subgengivale, vengono utilizzati anche i curettes, strumenti manuali dalle diverse forme, che consentono di arrivare anche nelle zone più difficili da raggiungere tra i denti, così da poter rimuovere i depositi di tartaro.

Inoltre, a questa procedura, è spesso associata la lucidatura dei denti, che riduce il rischio di infiammazione gengivale.

Conclusioni

Come abbiamo spiegato nell’articolo, è fondamentale avere una corretta e attenta igiene orale sia domestica e quotidiana che professionale. In questo modo si eviterà la formazione di accumuli di tartaro e di conseguenza di patologie correlate, come ipersensibilità dei denti, infiammazione delle gengive, carie e parodontite.

Vuoi maggiori informazioni riguardo alla procedura di ablazione del tartaro?

CTA per con link alla pagina contatti

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Consigli del dentista

Problemi e rischi di un impianto dentale

Rischi chirurgici dell’impiantologia dentale

L’impiantologia dentale non porta a particolari problemi, ma, come per ogni intervento chirurgico, si può incorrere in rischi di varia natura che dipendono da fattori modificanti clinici, iatrogeni (effetti collaterali di farmaci che si assumono) o legati a una errata pianificazione del caso.

Prima di intervenire, è necessario valutare le condizioni del paziente per determinare la presenza o meno di patologie o di condizioni particolari, così da poter evitare ogni tipo di rischio.

In alcuni casi non è possibile ricorrere all’impianto dentale, come quando si verifica una mancanza di sufficiente osso a cui ancorare la protesi, che, tuttavia, può essere corretta grazie alla rigenerazione ossea, ossia la ricostruzione del tessuto osseo su cui inserire gli impianti.

Vediamo insieme quelli che sono i possibili rischi di un impianto dentale.

Sanguinamento ed emorragie

Dal momento che si tratta di un intervento alla bocca, è possibile che durante l’inserimento dell’impianto si verifichi del sanguinamento o una piccola emorragia, ma questo, il più delle volte, non accade e, se avviene, non è grave.

Nel caso di pazienti che fanno uso di anticoagulanti, i rischi restano comunque bassi, dal momento che per l’inserimento delle protesi utilizziamo tecniche innovative di impiantologia, con un intervento poco invasivo. In ogni caso, a seguito dell’operazione il paziente è tenuto in osservazione prima della dimissione, così da verificare l’assenza di possibili sanguinamenti.

Infezioni e ascessi

Sembra scontato dirlo, ma è necessario che l’intervento venga fatto in un ambiente totalmente sterile, tramite l’uso di dispositivi imbustati, sterilizzati e monouso. Per questo è fondamentale rivolgersi a strutture adeguate e a professionisti, così da evitare l’insorgere di infezioni.

Nel post-operatorio, tuttavia, seppur l’intervento è avvenuto in totale sterilità, in alcuni rari casi può verificarsi un ascesso nei denti vicini all’impianto o un’infezione del tessuto molle nei dintorni dell’osso mascellare. Tuttavia, per evitare che questo avvenga, in seguito all’operazione, vengono prescritti antibiotici e antinfiammatori.

Chirurgia computer guidata

Nella maggior parte dei casi, per l’intervento di impantologia viene utilizzata la chirurgia computer guidata per stabilire il preciso posizionamento degli impianti nell’armonia naturale della bocca e per ridurre i tempi di intervento. Questa metodologia si basa su una programmazione eseguita sulla TC (tomografia computerizzata), che tiene conto della posizione dei nervi e che prevede l’uso di una dima chirurgica, grazie alla quale è possibile posizionare gli impianti con precisione, senza la necessità di tagliare la gengiva. Vengono, infatti, praticati dei minuscoli fori di circa 4 millimetri di diametro, attraverso i quali vengono inseriti gli impianti riducendo il rischio di sanguinamento.

Vuoi sottoporti a una visita? Contattaci e fisseremo un appuntamento nel nostro studio.

Lesioni ai nervi

All’interno della mandibola si trovano i nervi di labbra e mento che attraversano l’osso, per questo c’è bisogno di valutare accuratamente paziente per paziente. Nel caso di un’attenta pianificazione dell’intervento, la possibilità di toccare i nervi è veramente molto bassa ed è solitamente maggiore in caso di operatori inesperti o con poca esperienza negli interventi di impiantologia, cosa che spesso si verifica in studi dentistici generici con operatori non specializzati nella chirurgia orale.

Questo errore, tuttavia, può accadere anche a operatori esperti, per questa ragione la chirurgia computer guidata costituisce una maggiore sicurezza ed è sempre consigliata in caso di necessità di inserire impianti in mandibola posteriore, nella zona del nervo alveolare.

Se avviene una lesione dei nervi, si verifica una riduzione della sensibilità di labbra e mento e, nella maggior parte dei casi, si tratta di un problema reversibile spontaneamente o grazie a un trattamento appropriato.

Problemi post-intervento di implantologia

In seguito all’intervento, è normale avere un po’ di gonfiore o del fastidio alla gengiva che si può continuare a percepire dai 4 ai 7 giorni. Per tenere sotto controllo il dolore, bisogna seguire la terapia antinfiammatoria e antibiotica prescritta dal proprio medico. Inoltre, è fondamentale un’attenta igiene domiciliare secondo quanto verrà indicato dal tuo dentista.

È molto importante astenersi dal fumare, perché questa attività può essere dannosa per l’osteointegrazione (integrazione degli impianti dentali nell’osso) ed è spesso responsabile di infiammazione e dolore. In caso di dolore prolungato, si consiglia di contattare il proprio dentista, per una visita e una terapia adatta al proprio caso.

Dolore

L’intervento di impiantologia è del tutto indolore, dal momento che viene fatta un’anestesia locale sulla zona interessata. Dunque, inserire l’impianto non provoca alcun dolore. In seguito all’intervento, una volta passato l’effetto dell’anestesia, si può avvertire del fastidio, infatti, viene prescritto un antifiammatorio e un antidolorifico, così da prevenire l’insorgere del dolore e dell’infiammazione. Il dolore, anche grazie a questa terapia, scompare nel giro di qualche giorno.

Rigetto e Mancanza di Osteointegrazione

È sbagliato parlare di rigetto, in quanto questo termine indica un’impossibilità del paziente ad accogliere l’impianto, mentre in realtà si tratta di un insuccesso e si definisce mancanza di osteointegrazione. Questo fenomeno si manifesta nel corso di alcune settimane o mesi successivi all’inserimento dell’impianto e si verifica quando le cellule dell’osso non hanno aderito all’impianto, che, per questa ragione, non è saldato all’osso. Quando ciò avviene, è necessario rimuovere l’impianto. Dopo una valutazione del dentista, se ritenuto possibile, si potrà inserire di nuovo l’impianto, dopo alcune settimane o mesi, nello stesso punto. Questo secondo intervento ha spesso esito positivo.

Le ragioni dell’insuccesso posso essere ricondotte per la maggior parte delle volte alle seguenti cause:

  • cattiva igiene orale;
  • fumo;
  • uso per gli impianti di materiali scadenti o non biocompatibili.

Conclusioni

L’intervento di impiantologia dentale, se eseguito da un dentista qualificato, è un’operazione sicura e raramente dà seguito a complicanze. Tutti quelli che possono essere i rischi, le problematiche o le controindicazioni di questo trattamento, sono in genere prevedibili dalla prima visita e, per questo, la pianificazione dell’intervento si stabilita da paziente a paziente e si basa sulle sue necessità e caratteristiche.

Affidarsi a dei professionisti esperti che utilizzano le più moderne tecniche, i materiali di qualità e biocompatibili, ti darà la serenità di sottoporti a questo intervento.

Per maggiori informazioni e per un consulto, non esitare a contattarci, valuteremo insieme la soluzione più adatta alle tue esigenze.

CTA per con link alla pagina contatti

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Consigli del dentista

Corone dentali in ceramica integrale: la soluzione migliore per denti danneggiati

Corone dentali: cosa sono?

Le corone dentali in ceramica integrale sono delle capsule sostenute dalla radice naturale del dente o da un impianto dentale. Questo tipo di protesi è utilizzato nel caso in cui si sia in presenza di elementi dentali particolarmente danneggiati, fratturati, indeboliti o devitalizzati.

Le corone  sono un rivestimento dentale molto simile alle corone naturali dei denti, ossia alla parte più esterna e visibile, di cui assumono forma e colore, tranne nei casi di ricostruzioni estetiche, in cui lo scopo è proprio quello di risolvere difetti morfologici o cromatici originari. Queste protesi non hanno solo l’obiettivo di ricostruire un elemento, ripristinando estetica e funzionalità, ma anche di proteggerlo e rinforzarlo, garantendo la massima resistenza durante la masticazione.

I progressi dell’estetica dentale

In passato le corone dentali erano costituite da uno scheletro metallico rivestito in ceramica. Nel corso del tempo, tuttavia, la gengiva poteva subire fenomeni di retrazione, rendendo visibile la parte metallica della capsula che andava a penalizzare il sorriso del paziente.

Il continuo progresso e l’evoluzione costante dei materiali oggi fa sì che le corone dentali siano costituite da ceramiche molto resistenti e che, quindi, siano in grado di mantenersi salde, senza il supporto di una struttura metallica. Di conseguenza, nel caso in cui la gengiva dovesse ritirarsi, il colore che si vedrà sarà sempre quello del dente naturale.

Quando è il caso di applicare le corone dentali?

Le corone dentali si applicano nel caso in cui sia necessario intervenire sulla resistenza della dentatura del paziente. Infatti, lo scopo delle corone dentali non è meramente estetico, come nel caso delle faccette dentali, ma anche funzionale. Il trattamento prevede un piccolo intervento, perché il dente deve essere preparato, limato e poi incapsulato all’interno della protesi in ceramica, la corona appunto. Dunque, si raccomanda questa procedura nel caso in cui i denti:

  • siano usurati o consumati a causa dell’attrito o di un’erosione acida;
  • presentino discromie o macchie permanenti che non possono essere sbiancate;
  • siano storti, abbiano una forma irregolare o siano presenti spazi (diastemi);
  • presentino scheggiature o siano danneggiati da una frattura;
  • mostrino otturazioni delle carie molto visibili quando si sorride o si parla.

Quanto durano le corone dentali?

Le corone possono durare a lungo nel tempo, dal momento che le ceramiche utilizzate sono molto resistenti. Il risultato è subito naturale ed è difficile distinguere i denti veri dalle corone dentali.

Tuttavia, come per ogni protesi, la durata effettiva dipende da diversi fattori:

  • cura nell’igiene orale quotidiana;
  • regolari sedute di igiene professionale dal proprio dentista;
  • attenzione nel caso di serramento o digrignamento dei denti;
  • abbandono di abitudini sbagliate, come mordere la penna o mangiarsi le unghie.

Seguendo queste accortezze, si potrà mantenere le corone in ottimo stato nel tempo.

Vuoi sottoporti a una seduta di igiene orale per avere cura del tuo sorriso? Contattaci e fisseremo un appuntamento.

I vantaggi

I vantaggi nell’uso di corone dentali in ceramica integrale sono numerose.

Vediamole insieme.

  • La ceramica, il materiale di cui sono costituite la corone, è biocompatibile, di conseguenza la gengiva che le circonda non mostrerà intolleranza, come gonfiore, rossore o sanguinamento. L’organismo non subirà, dunque, episodi di allergia o di rigetto nei confronti di questo materiale e, di conseguenza, la gengivaavrà sempre un aspetto sano e naturale.
  • L’estetica delle corone dentali è ottima sia, come si è detto prima, per l’assenza della struttura in metallo sia per l’effetto di translucenza della ceramica che permette una perfetta integrazione cromatica con i denti naturali, rendendo quasi impossibile distinguere le protesi.
  • Le corone hanno una lunga durata nel tempo. Questo dipende, come abbiamo esposto prima, dall’attenzione che avrà il singolo paziente, ma, appunto, se le corone dentali saranno curate nel modo giusto, si manterranno a lungo nel tempo sia dal punto di vista estetico che funzionale.

Procedura

La procedura per l’applicazione della corona dentale prevede alcuni passaggi. In primo luogo, sarà necessario preparare il dente all’intervento con una limatura che varia da caso a caso e che dipende dallo spazio necessario per l’inserimento della capsula. A questo punto, al dente ridotto a “moncone” viene presa l’impronta, così da creare la corona in ceramica su misura. Quindi, è inserita sul dente limato una corona provvisoria, in attesa che sia pronta quella definitiva. Nel momento in cui la corona definitiva è pronta, viene cementata al moncone, restituendo al paziente stabilità, funzionalità ed estetica.

L’intervento è rischioso?

Si tratta di un intervento molto semplice che, se eseguito da personale specializzato, non costituirà alcun rischio per il paziente

Questa procedura è dolorosa?

L’applicazione della corona dentale non è di per sé un intervento doloroso. Nel caso in cui il dente da incapsulare fosse vitale, si procederà con una piccola anestesia locale per gestire meglio la procedura. Qualora, invece, il dente fosse devitalizzato e quindi insensibile, non sarà necessaria nemmeno l’anestesia per l’inserimento della capsula.

Quali sono i costi?

Le corone in ceramica integrale sono realizzate su misura da un odontotecnico specializzato, di conseguenza il costo dipende da caso a caso. Questo tipo di protesi rappresenta un investimento per la propria salute fisica e psicologica, perché riconsegna un sorriso bello e sano.

CTA per con link alla pagina contatti

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Consigli del dentista

Metodi naturali per lo sbiancamento dei denti: pro e contro

Stai cercando dei rimedi naturali per lo sbiancamento dei tuoi denti? In questo articolo abbiamo riportato alcuni metodi per sbiancare i denti direttamente a casa tua.

Prima di illustrarli, però, è doverosa una precisazione: se la tua necessità è quella di avere un risultato duraturo e visibile, il nostro consiglio è quello di rivolgersi a un professionista. Un dentista sa valutare quale sia l’intervento migliore, a seconda del caso specifico, per ottenere un sorriso più bianco possibile. Inoltre, va precisato che alcuni rimedi naturali non sono sempre ottimali, in quanto possono risultare eccessivamente aggressivi per lo smalto dei denti, dunque è necessario non eccedere nel loro utilizzo.

Ma veniamo a noi. Vediamo insieme alcuni dei più comuni metodi di sbiancamento dentale.

Schiarenti chimici

Tra i metodi casalinghi più diffusi troviamo le white strips, delle piccole strisce adesive che contengono al loro interno perossido di idrogeno, ossia acqua ossigenata, che è lo stesso composto alla base dello sbiancamento professionale. Utilizzare queste strisce è molto semplice: basta posizionarle sulla arcata superiore e inferiore e lasciarle agire per il tempo riportato sulla confezione. Ciò che spesso risulta difficile è riuscire ad applicarle in maniera corretta sui denti, coprendoli uniformemente, e questo può provocare risultati molto lontani da quelli immaginati.

 

Un altro metodo comune per sbiancare i denti è quello di utilizzare particolari dentifrici che promettono incredibili risultati. Questi prodotti hanno al proprio interno dei microgranuli che, grazie alla loro funzione abrasiva, consentono di ottenere dei denti più bianchi. Tuttavia, si tratta solo di uno sbiancamento superficiale e l’azione abrasiva potrebbe, a lungo andare, danneggiare lo smalto dei denti.

I rimedi naturali, vantaggi, rischi e durata

Dalla natura arrivano diversi alleati per un sorriso più bianco. Tuttavia, anche se si tratta di metodi naturali e non chimici, c’è il rischio che alla lunga possano compromettere lo smalto o modificare la sensibilità dentale, per questo vanno usati con moderazione.

Vediamo insieme quali sono i più comuni.

Il bicarbonato di sodio

Uno dei metodi naturali più comune è senza dubbio il bicarbonato di sodio. Facile da reperire, va utilizzato sciolto in poca acqua o strofinato direttamente sui denti. È anche possibile miscelarlo al succo di limone e utilizzarlo come dentifricio.

Il bicarbonato va utilizzato con molta attenzione, in quanto l’uso prolungato e frequente può portare a un progressivo danneggiamento dello smalto dei denti, a ipersensibilità del cavo orale e dei denti, a sanguinamento gengivale, ad alterazione della flora batterica e, nei casi più gravi, a ustioni superficiali della mucosa. Per questa ragione si consiglia di impiegarlo al massimo una volta a settimana, con una diluizione adeguata, che consenta un effetto meno aggressivo per denti e gengive.

Limone e la buccia d’arancia

Contro le antiestetiche macchie gialle dei denti, provocate da caffè, alimenti o fumo, un altro valido alleato è il limone o la buccia d’arancia.

Hai due possibilità:

  • strofinare la buccia d’arancia sui denti;
  • passare con lo spazzolino il succo di limone sui denti.

In entrambi i casi, si consiglia di non ripeterlo più di una volta a settimana, perché l’acidità di questi frutti potrebbe risultare pericolosa per lo smalto dentale e per il cavo orale.

Salvia

La salvia ha una doppia valenza: da una parte combatte l’alitosi e dall’altra ha capacità sbiancanti. Usarla è molto semplice: ti basterà sfregarla sui denti, per ottenere il risultato cercato. Si tratta di un’operazione abrasiva e per questo non andrebbe utilizzata più di due volte a settimana, perché potrebbe provocare un aumento della sensibilità dentale.

Mela e fragola

Mela e fragola contengono alti livelli di acido malico, per questo sono indicate come rimedio contro l’ingiallimento dei denti. Ti basterà frullare la polpa, applicarla sullo spazzolino e, dopo averla strofinata sui denti, tenerla in posa per qualche minuto.

Anche questo metodo va utilizzato al massimo due volte alla settimana, perché nel tempo potrebbe danneggiare lo smalto dentale.

Cenere legno di noce

Si tratta di un rimedio naturale molto antico. La cenere contiene idrossido di potassio efficace per lo sbiancamento dentale. In alternativa all’uso della cenere direttamente sui denti, puoi strofinare la corteccia dell’albero di noce sui denti. Tra i metodi naturali più vantaggiosi per il proprio effetto sbiancante, un uso prolungato ed eccessivo potrebbe provocare bruciore alla bocca.

Radice di Araak

Si tratta della radice di un albero originario del Medio Oriente che precisemente si chiama Salvadora Persica. Anche in questo caso ti basterà strofinarla sui denti, senza fare troppa pressione, per avere un buon effetto sbiancante.

Aceto di mele

L’aceto di mele è un altro espediente molto utilizzato per lo sbiancamento dentale: ti basterà lavare i denti con l’aceto di mele. Tuttavia, non bisogna eccedere con questo rimedio, in quanto potrebbe portare, a lungo andare, all’abbassamento del pH del cavo orale e alla conseguente demineralizzazione dello smalto.

I vantaggi dello sbiancamento professionale

I rimedi naturali sono tanti e disparati e possono contribuire al mantenimento del bianco dentale, ma nessuno di essi può assicurare denti bianchissimi e splendenti. Solo uno trattamento professionale assicura ottimi risultati, senza mai mettere a rischio la salute dei tuoi denti e del tuo cavo orale.

Sei interessato ad avere informazione sui nostri trattamenti sbiancanti? Contattarci per un consulto e valuteremo insieme la soluzione più adatta.

CTA per con link alla pagina contatti

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Consigli del dentista

L’importanza di avere un sorriso sano

Sapevi che secondo alcuni studi, quando sorridiamo, nel nostro corpo vengono rilasciate endorfine? Si tratta di sostanze in grado di indurre piacere e di allontanando il dolore. I muscoli del nostro corpo si rilassano, l’afflusso di sangue a cuore e tessuti migliora, dandoci una generale sensazione di benessere.

Il sorriso rappresenta una delle espressioni più belle e naturali del volto umano. Sorridere fa bene al cuore, alla mente e ci dà grinta e sicurezza, permettendoci di vivere una vita più serena e piacevole. E questa è la ragione per cui la maggior parte delle persone ricerca un sorriso perfetto.

Cosa comunica la bellezza di un sorriso?

Spesso la bellezza di un sorriso è associata a caratteristiche che poco hanno a che vedere con l’estetica. Guardando un volto, siamo istintivamente portati ad attribuire a un sorriso armonioso e bello, un’idea di salute e pulizia della persona. Questo pensiero si evolve e la percezione si associa ad altre impressioni, come quella di onestà e fiducia, di intelligenza e, in casi estremi, come nel nord dell’America, addirittura a un’idea di miglior qualità delle performance economiche.

Per questo spesso si ricorre a trattamenti di estetica dentale per comunicare messaggi non verbali di questo tipo. In Europa e in Italia gli interventi sull’estetica dentale si trovano all’interno di parametri di normalità, a differenza dell’estetica “hollywoodiana” che trasforma il sorriso, dandogli un aspetto artefatto e rendendolo poco naturale.

Un sorriso bello è sinonimo di un sorriso sano?

Altra questione fondamentale è quella che riguarda la salute del sorriso. Non necessariamente un sorriso bello, che ha subito diversi interventi, alcuni magari non necessari, è sano.

Bisogna, infatti, aver chiaro che un sorriso sano può anche non essere esteticamente perfetto. La cosa fondamentale è sempre la salute del cavo orale e i miglioramenti estetici vanno sempre valutati nell’ottica di terapie che non siano inutilmente distruttive o irreversibili. Questo è importante soprattutto in soggetti giovani, in cui i trattamenti estetici, non adeguatamente gestiti, potrebbero provocare nel corso degli anni il bisogno di nuove e più complesse terapie. È, infatti, sempre più frequente un’estetica a scapito della salute dei denti.

Prevenzione ed estetica

Quando si parla di salute dei denti, la prevenzione è fondamentale. Per avere un sorriso sano, infatti, sono necessari controlli periodici dal proprio dentista, che valuterà, a seconda del caso specifico, i trattamenti a cui sottoporre il paziente. Come sedute di pulizia orale, rimozione di carie, allineamento dentale e sbiancamento. Ognuno di questi trattamenti è valutato con estrema attenzione dall’odontoiatra, per poter stabilire quali siano gli interventi migliori per il paziente.

È, inoltre, sempre necessario avere una quotidiana igiene orale, che scongiuri la formazione di tartaro e di carie.

Un sorriso sano e bello

In conclusione, un bel sorriso può contribuire ad accrescere l’autostima, rendendo le tue giornate più piacevoli. La sicurezza che scaturisce dall’avere dei bei denti, permette di avere maggiori relazioni sociali e di vivere con maggior serenità.

Tuttavia, un sorriso bello e sano non deve essere perfetto, perché sono le piccole imperfezioni a renderlo unico e meraviglioso, donando tutta la sicurezza di sentirci se stessi.

Per maggiori informazioni e per un consulto, non esitare a contattarci, valuteremo insieme la soluzione più adatta alle tue esigenze.

CTA per con link alla pagina contatti

 

 

cafaro
About Gerardo Cafaro

Il Dott. Gerardo Cafaro vanta una laurea in odontoiatria e protesi dentaria conseguita presso l’Università degli Studi di Siena nel 2004. Dopo la laurea, ha frequentato il corso di perfezionamento in conservativa estetica dal titolo “Il restauro conservativo dei denti anteriori e latero-posteriori” tenuto dal Dott. Lorenzo Vanini a Milano. Tra il 2005 e il 2006 ha conseguito il Master di II livello all’Università degli Studi di Siena. Le lezioni del Master erano tenute dal Dott. Andrea Gesi. Nel 2007 ha frequentato il corso di perfezionamento avente come tema le faccette in ceramica Lumineers.

Navigazione articoli